Il mio Asperger

La Sindrome di Asperger al femminile

L’Asperger femminile è conosciuto da poco poiché presenta particolarità e difficoltà meno evidenti di quelle che la sindrome presenta nel sesso maschile.

Di seguito propongo un elenco di caratteristiche appartenenti alla sindrome di Asperger femminile:

  1. Naturali leader nate, viste come ragazze con una forte volontà, indipendenti, “a modo mio” e/o testarde e prepotenti.
  2. Brillanti con un’intensa e insaziabile curiosità sul mondo, la gente, su come funzionano le cose e su ciò che le persone fanno. Si puo’ manifestare con una richiesta persistente di domande.
  3. Emozioni intense e sbalzi d’umore.
  4. Estremamente sensibili con problemi sensoriali (tessuti, colori, disturbi alimentari, ossessioni per il cibo).
  5. Differenti abilità sociali, che si possono manifestare in modi diversi e differiscono da quelle delle sue coetanee.
  6. Possono imparare da sole a leggere e a fare una grande varietà di altre cose.
  7. Un alto senso di giustizia e di equità (e l’empatia per il “perdente”) e l’adesione a regole su come il mondo e la gente dovrebbe operare e/o comportarsi.
  8. Perfezionista verso sé e gli altri.
  9. Ansia e/o paure, tra cui il pensiero negativo e/o disturbo ossessivo-compulsivo.
  10. Doni o talenti, che possono includere il canto e/o la musica, la scrittura, la lettura, creazioni artistiche, lingue o altre attitudini.
  11. Fini e/o rozze difficoltà motorie, goffaggine.
  12. Difficoltà a capire la gerarchia sociale umana e i gruppi di età.
  13. Problemi di sonno.
  14. Problemi di stomaco (crampi, gonfiore, diarrea, costipazione, gas) sono abbastanza comuni, a causa di glutine, frumento e/o allergie a caseina (proteine del latte) / intolleranze alimentari.
  15. Iperattività della concentrazione. Può darsi che non risponda se chiamata.
  16. Iperattività dell’empatia, emotivamente empatica e molto attenta.
  17. Amore intenso e/o interesse per gli animali, la natura, celebrità, narrativa (romanzi, storie di fantasia), arte, matematica, lingue e/o altre culture. Può essere ossessionata da una persona, reale o di finzione.
  18. Di solito si distingue come diversa dalle sue coetanee, in termini di abito, vestiti che sceglie/ preferisce indossare.
  19. Le espressioni facciali possono non corrispondere alla situazione o al suo umore.
  20. Può avere interessi che sono maturi/avanzati e/o immaturi per la sua età.
  21. Può avere un avanzata capacità di lettura oppure problemi con la comprensione della lettura.
  22. Può avere un avanzata capacità per la matematica/i numeri oppure avere difficoltà (discalculia).
  23. Può avere la sindrome di Irlen (disturbo di percezione visiva).
  24. Può avere dislessia.
  25. Può avere problemi di attenzione / messa a fuoco / impulsività / iperattività.
  26. In situazioni sociali, può essere timida, tranquilla, a volte anche muta o insistente, molto verbale e /o aggressiva, imporsi sui confini degli altri.
  27. Ha difficoltà a chiedere aiuto quando necessario, dicendo “no” o affermando i suoi limiti.
  28. Ha dei problemi con i propri confini e i limiti degli altri.
  29. E’ ingenua, vulnerabile e tende ad essere sfruttata frequentemente.
  30. Potrebbe portare a casa animali randagi, amici senza fissa dimora o stranieri, con grande disappunto dei suoi genitori.
  31. Spesso confusa socialmente, può dire di sapere cosa fare in una situazione sociale quando realmente non lo sa.
  32. Può evitare richieste che causano la sua ansietà.
  33. Di solito ha una bassa tolleranza alla frustrazione.
  34. Può avere una voce diversa, per esempio, più giovane della sua età, a volte parlare “infantile” per la sua età, parlare con un accento o con una voce monotona.
  35. Non rispetta le richieste degli adulti e può avere difficoltà con le figure che rappresentano le autorità.
  36. Può essere appiccicosa con uno o due amici e ha problemi a condividere i suoi amici con gli altri bambini.
  37. Può essere un maschiaccio o una diva alla moda oppure una principessa, può essere o no interessata al look femminile
  38. Può non essere interessata alla moda oppure essere ossessionata da essa.
  39. Potrebbe non avere molti amici (passando velocemente da gruppo a gruppo), potrebbe avere uno o due amici intimi o non avere affatto interesse al riguardo.
  40. Esperienze di esaurimento sociale o “sbornia sociale”, provocate dall’ incapacità di socializzare come i suoi coetanei
  41. Spesso ben educata a scuola, a casa puo’ comportarsi male a causa dell’esaurimento sociale.
  42. Può giocare con i bambini più piccoli o più grandi
  43. Può avere problemi di linguaggio, in particolare nella semantica pragmatica e linguaggio espressivo e/o ricettivo.
  44. Può preferire parlare e/o giocare con i ragazzi di genere maschile.
  45. Può non chiedere scusa quando ha fatto un errore sociale oppure puo’ esagerare con le scuse anche quando non è necessario.
  46. Potrebbe guardare e/o osservare gli altri che giocano prima di unirsi.
  47. Può copiare, mimare o clonare se stessa sul modello di altre ragazze, “Social Echolalia”, un rispecchiamento in altri bambini, che le da un’immagine di fiducia e un insieme di competenze sociali mentre interpreta la parte di un’altra persona. Tuttavia, la complessità della fase successiva, di abilità sociali non scritte, presto diventa evidente quando deve mantenere la parte e passare oltre alle aspettative e le richieste che vengono con le relazioni reciproche e il loro mantenimento.
  48. Può avere amici immaginari e/o animali immaginari.
  49. Può passare tanto tempo a creare una scena di gioco, piuttosto che giocare con i personaggi della scena.
  50. Può essere ossessionata da mondi fantastici di fate, streghe, amici immaginari, animali fantastici, draghi, anime, o altro.
  51. Può essere altamente visiva, creativa, fantasiosa.
  52. Potrebbe dominare quando gioca o parla con altre ragazze oppure potrebbe essere passiva, silenziosa e “invisibile” all’interno del gruppo. Se è dominante, il suo gioco tende ad apparire per essere condiviso con gli altri, ma domina e insiste sul fatto che gli altri seguano le sue regole e temi. Se e/o quando gli altri si rifiutano di essere impegnati lei continua con le sue idee o a giocare. Il suo gioco tende ad essere per lo più ripetitivo. Se è passiva, è più probabile che sia accondiscendente, potrebbe dare l’impressione di non avere difficoltà sociali. Può anche essere timida, imbarazzata, riservata, ingenua, innocente, dimessa e nascondere o “mimetizzare” le sue difficoltà, anche mentire sul fatto che ha bisogno di capire qualcosa, ha bisogno di assistenza o di aiuto.
  53. Tendenza a raccogliere informazioni sulle persone piuttosto che sulle cose.
  54. Tendenza a fare un sacco di domande, spesso provocando i genitori o altri adulti, che non sono in grado di fornirle le risposte giuste e appropriate.
  55. Una tendenza a imitare altre ragazze al fine di avviare i contatti sociali, ma poi ha grande difficoltà a mantenere e tenere l’amicizia reciproca attiva. E’ questa parte che spesso le ragazze trovano stressante e spesso rimuginano sulla situazione sociale, su quello che avrebbero potuto dire o fare diversamente, spesso a tarda notte.
  56. Può avere un mondo ricco di fantasia, ma la qualità è atipica, tende ad essere un mix di fantasia e realtà.
  57. Può darsi che abbia un intenso interesse per gli animali domestici della famiglia, che possono essere i suoi migliori amici, piuttosto che altri bambini.
  58. Può avere tic motori, la sindrome di Tourette.
  59. Può avere una diversa qualità di sguardo/contatto oculare. Può fissare gli altri.
  60. Può non avere un migliore amico.
  61. Può avere difficoltà a completare i compiti.
  62. Può essere altamente organizzata, ordinata e/o pulita o non organizzata e avere problemi d’igiene.
  63. Può seguire altri bambini strettamente da vicino, studiando i loro manierismi, le azioni, le parole, e così via.
  64. Non c’è altra parola. Le ragazze Asperger hanno una intensità in tutto ciò che fanno. Se non riescono a farlo bene, a farlo correttamente, farlo bene la prima volta, tendono a rifiutare, evitare, e/o esprimere frustrazione/afflizione. Quando imparano a perseverare, ottengono il più delle volte successo in tutto ciò che perseguono, al punto di diventare “esperte”.
  65. Incredibile memoria fotografica e memoria più debole a breve termine.
  66. Possono essere ossessive a riguardo delle persone, soprattutto se sentono o percepiscono di aver subito un torto. Questo può metterle a volte nei guai, perché potrebbero ferire gli altri o vendicarsi.
  67. Possono domandare perché sono “diverse” o che cosa ce’ di “sbagliato” in loro e perché si sentono “inadeguate”.
  68. Mancanza di un senso di identità.
  69. Può essere descritta come “strana”, “eccentrica”, “matura” per certi versi, ancora “infantile” in altri modi.
  70. Tendenza a non essere accettata dai suoi coetanei.
  71. Alta probabilità di essere vittima di bullismo e/o presa in giro.
  72. Forte antipatia, conflitti, litigi, risse, persone che inveiscono contro di loro.
  73. Incapacità di gestire e/o di far fronte allo stress e/o al cambiamento.
  74. Resistenza interiore, forza e capacità di riprendersi dallo stress e dalle battute d’arresto di volta in volta.

 

 

E io?

Presento la maggior parte delle caratteristiche descritte in questo elenco, ma parlerò solo di quelle che ritengo più importanti e marcate in me. 

Punto 1: “Naturali leader nate, viste come ragazze con una forte volontà, indipendenti, “a modo mio” e/o testarde e prepotenti.”

Questo punto si incolla perfettamente al mio essere. Sono sempre stata una ragazza molto forte e indipendente, intesa come indipendenza dal pensiero collettivo. Non mi sono mai fatta influenzare dalle altre persone, i pensieri che possiedo sono miei, sono autentici. Ho sempre portato avanti le mie idee con determinazione e un’enorme forza di volontà, senza lasciarmi scalfire dal giudizio altrui. Per queste motivazioni sono stata spesso e volentieri vittima di bullismo ed emarginazione sociale, cosa che in età infantile è stata causa di sofferenza, mentre in età più matura si è rivelata solo causa di INsofferenza, insofferenza verso la superificialità, l’indifferenza e l’ignoranza, caratteristiche comuni a molte persone che ho incontrato sul mio cammino. Devo ammettere che ciò che rappresentava un punto debole quando ero bambina, si è trasformato in un grande punto di forza crescendo. Frequentemente sono presa come punto di riferimento dalle persone fra cui amici, coetanei, ragazzi più piccoli e in certi casi anche persone nettamente più grandi di me. Ciò nella maggior parte dei casi non mi è di peso, poiché provo un grande interesse per le persone che dimostrano positività e mi piace esser loro d’aiuto; tuttavia queste situazioni a volte diventano un macigno che incombe sulla mia pazienza, e nel momento in cui ciò accade ho imparato con il tempo a mettere dei paletti per salvaguardare il mio benessere.

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Punto 2: “Intelligenti. Brillanti con un’intensa e insaziabile curiosità sul mondo, la gente, su come funzionano le cose e su ciò che le persone fanno. Si puo’ manifestare con una richiesta persistente di domande.”

Non sono una fan delle autocelebrazioni e non è questo ciò che voglio fare ora; sono sempre stata consapevole, anche prima di avere la diagnosi, di possedere un’intelligenza assai diversa da quella delle persone che mi stanno attorno. Mi è sempre parso che gli altri non riuscissero a comprendere ciò che io comprendevo, come se avessi delle abilità neuronali speciali. Non è stata quindi una grande sorpresa scoprire che ciò che mi pareva di percepire, fosse effettivamente la realtà dei fatti. Sono una curiosa patologica; vorrei sapere tutto ciò che accade, il motivo dietro ad ogni azione, dietro ad ogni espressione, infatti pongo molte domande in qualsiasi occasione. Con il tempo sono riuscita a capire quando una persona si trova a disagio o infastidita, di conseguenza ora so quando terminare i miei interrogatori.

 

Punto 7: “. Un alto senso di giustizia e di equità (e l’empatia per il “perdente”) e l’adesione a regole su come il mondo e la gente dovrebbe operare e/o comportarsi.”

Ciò è qualcosa di radicale in me. Non sono in grado di tollerare le ingiustizie. Ciò mi porta a litigare e ad avere scontri con le persone quasi ogni giorno, perché si sa, l’ingiustizia è all’ordine del giorno. Combatto sempre, incessantemente per la giustizia; partecipo a manifestazioni e campagne per i diritti umani, difendo ad ogni costo l’eguaglianza e la libertà per ogni essere vivente. A causa di questo mio fervore nei confronti di giustizia e libertà sono spesso oggetto di bullismo psicologico da parte di estremisti, fondamentalisti e non solo; ma non provo il minimo interesse, fortunatamente, per il genere di persone cui appartengono i suddetti. Crescendo ho imparato tante cose, soprattutto sono diventata forte come una roccia, e riesco a discernere fra cosa ascoltare e cosa invece lasciar perdere nel vento. Il vero problema che accompagna questo mio enorme senso umanitario e di giustizia è il fatto che non tirandomi indietro di fronte a soprusi e ingiustizie perpetrate ai danni di altri esseri umani o animali, mi trovo frequentemente in situazioni di pericolo. Questo è un qualcosa che non cambierei di me, ma chi ho vicino mi consiglia di farlo.


Punto 11: “
Fini e/o rozze difficoltà motorie, goffaggine.”

Beh, che dire di questo? Sono forse la ragazza più maldestra e goffa che esista! Non appoggiate qualcosa di fragile vicino a me. E’ un avvertimento estremamente valido, fidatevi.

 

Punto 16: “Iperattività dell’empatia, emotivamente empatica e molto attenta.”

Questa è una caratteristica fin troppo presente in me. Possiedo un’empatia fortissima, sia nei confronti di altri esseri umani, sia nei confronti degli animali. Mi immedesimo completamente in chi prova un determinato stato d’animo, un sentimento, un’emozione. Mi capita soprattutto con emozioni quali grande gioia, grande tristezza, terrore (nel caso degli animali) e imbarazzo. A causa di questa mia capacità di comprendere e sentire cosa provano gli altri, le persone a me vicine cercano in me luogo di conforto e rifugio nelle situazioni difficili. Non ho ancora capito se ciò è positivo o meno.

 

Punto 17, prima parte: “Amore intenso e/o interesse per gli animali, la natura..”

Tutte le persone che mi conoscono, conoscono questa mia caratteristica, poiché parte estremamente importante del mio essere. Provo un amore incondizionato per tutti gli animali, e quando viene fatto loro del male è letteralmente come se fosse fatto a me. Sono ipersensibile nei loro confronti. Non solo per quanto riguarda gli animali, ma per quanto riguarda la natura in generale possiedo una sensibilità esponenziale; non per altro, uno dei miei sogni più grandi è arrivare ad avere le possibilità economiche per aiutare campagne ambientali e animaliste, e per poter andare io stessa dove c’è bisogno e offrire il mio aiuto in modo tangibile.

 

Punto 18: “Di solito si distingue come diversa dalle sue coetanee, in termini di abito, vestiti che sceglie/ preferisce indossare.”

Sono una maledetta anticonformista. Non ho mai seguito le mode in vita mia, non per imposizione mentale, ma proprio per il fatto che indosso ciò che piace a me senza vergogna, non ciò che piace al senso comune.

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Punto 30: “Potrebbe portare a casa animali randagi, amici senza fissa dimora o stranieri, con grande disappunto dei suoi genitori.”

Sfortunatamente per i miei genitori, questo punto rappresenta perfettamente una mia attitudine.

 

Punto 33: “Di solito ha una bassa tolleranza alla frustrazione.”

Questa è una mia grande difficoltà. Non sopporto quasi per nulla la frustrazione, conseguentemente quando sono frustrata, vado in collera molto facilmente, arrivando a prendermela anche con persone che poco c’entrano con la mia situazione.

 

Punto 35: “Non rispetta le richieste degli adulti e può avere difficoltà con le figure che rappresentano le autorità.”

Questa è sempre stata una mia caratteristica. Molte volte mi rendo conto di provare un’estrema avversione verso ciò che sono le autorità, in particolar modo quando esse proteggono o impongono regole e /o valori che per me sono sbagliati.

 

Punto 40: “Esperienze di esaurimento sociale o “sbornia sociale”, provocate dall’ incapacità di socializzare come i suoi coetanei.”

Nell’atto del socializzare non mi rendo spesso conto di fare fatica, solitamente la “stanchezza sociale” arriva dopo. Ci sono momenti in cui sono costretta a socializzare molto con le persone, e ciò è dovuto anche al fatto che per tante persone a me care sono un punto di riferimento; solo alla fine di questi momenti la stanchezza mentale mi crolla addosso come una valanga e ho bisogno di stare del tempo da sola. Quando sono sotto l’effetto della “sbornia sociale” mi aiuta molto guidare da sola, tenendo lo stereo a tutto volume e cantare a squarciagola. Quelli sono miei momenti sacri.

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Punto 44: “Può preferire parlare e/o giocare con i ragazzi di genere maschile.”

Quando ero piccola giocavo la maggior parte delle volte con amici maschi; giocavo con loro a calcio, nel campetto in fondo al paese dove abito. Mi sono sempre trovata meglio ad interagire con il sesso maschile, e ho sempre avuto difficoltà nel capire il genere femminile. Per una grande porzione della mia infanzia mi sono vestita da maschio e ho cercato di essere un maschio in tutto e per tutto. Ora è più moderata la cosa, però mi trovo sempre meglio ad uscire e a socializzare con i miei amici che con le mie amiche, e ho decisamente più amici di sesso maschile che femminile.

 

Punto 54: “Tendenza a fare un sacco di domande, spesso provocando i genitori o altri adulti, che non sono in grado di fornirle le risposte giuste e appropriate”

Questa è una caratteristica molto preminente in me. Fin da piccola, Provocazione è il mio secondo nome. In età infantile ho frequentato di mia spontanea volontà il catechismo nell’oratorio del paese dove abito (Entrambi i miei genitori non credono e mi hanno sempre lasciata libera di scegliere), e le lezioni erano occupate quasi interamente dalle discussioni che io intraprendevo con i catechisti, i quali, ovviamente, non erano in grado di darmi risposte sensate o di argomentare ciò che dicevano. Anche per questo ho abbandonato definitivamente l’idea della religione.

 

Punto 64: “Intenso. Non c’è altra parola. Le ragazze Asperger hanno una intensità in tutto ciò che fanno. Se non riescono a farlo bene, a farlo correttamente, farlo bene la prima volta, tendono a rifiutare, evitare, e/o esprimere frustrazione/afflizione. Quando imparano a perseverare, ottengono il più delle volte successo in tutto ciò che perseguono, al punto di diventare “esperte”.”

E’ la mia descrizione. Non penso ci sia molto altro da aggiungere, e non voglio annoiare.

 

Punto 69: “Può essere descritta come “strana”, “eccentrica”, “matura” per certi versi, ancora “infantile” in altri modi.”

C’è solo una cosa sbagliata in questa affermazione: “Può essere descritta…”. Io SONO eccentrica e strana, ne sono consapevole. Ovviamente, eccentrica e strana per la visione comune, io non mi sento assolutamente strana… forse eccentrica sì. Sia per modi di fare, atteggiamenti e vestiario che per idee, pensieri e visione della vita, differisco notevolmente dalla massa.

 

 

Fonti:

 

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